Priorità 1
Promuovere la pesca sostenibile, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche Acquatiche.
L’intervento del FEAMPA sarà concentrato su investimenti finalizzati a promuoverne la competitività e la sostenibilità, mediante:
- il supporto al settore della pesca ed al segmento della piccola pesca costiera;
- la promozione della decarbonizzazione con operazioni di efficientamento energetico;
- azioni per equilibrare la capacità da pesca alle possibilità di pesca nelle GSA in disequilibrio;
- il controllo della pesca mediante sviluppo di sistemi automatizzati e di scambio di informazioni in tempo reale;
- il potenziamento e il miglioramento del sistema italiano di raccolta dati per l’attuazione dei piani di lavoro nazionali;
- la tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e costieri.
Rafforzare le attività di pesca sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale.
Sostiene lo sviluppo economico, sociale ed ambientale delle attività di pesca, un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente (Farm to Fork), la promozione della trasformazione economica innovativa, il miglioramento dei processi produttivi, la ristrutturazione della flotta peschereccia italiana, soprattutto della piccola pesca costiera (PPC).
Si punterà alla transizione verde del settore, mediante un approccio ecosistemico alla gestione delle attività coerentemente con le misure previste dalle raccomandazioni della CGPM per la conservazione e la gestione degli stocks e per l’attuazione di Agenda 2030.
Aumentare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2 attraverso la sostituzione o l'ammodernamento dei motori dei pescherecci.
Mira a garantire il raggiungimento degli obiettivi specifici del Green Deal di sostenibilità ambientale, attraverso il potenziamento dell’efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili, al fine di sostenere e potenziare la transizione verso una pesca sostenibile, resiliente ai cambiamenti climatici e a basse emissioni di carbonio. In quest’ottica, sarà necessario rafforzare le azioni che mirino al raggiungimento degli obiettivi verdi europei, senza rimandare alle generazioni future il costo e gli effetti, anche irreversibili, di un uso non sostenibile delle risorse naturali.
Contribuire alla tutela e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi acquatici.
Punta ad affrontare la sfida della protezione e conservazione delle risorse biologiche marine attraverso la realizzazione di azioni che contribuiscano agli obiettivi di sostenibilità ambientale declinati a livello europeo e alla transizione verde, tenendo conto in particolare:
- degli obiettivi previsti dalla Politica Comune della Pesca (PCP);
- della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino (MSFD) ed in particolare dell’obiettivo per gli Stati Membri di raggiungere il buono stato ambientale (Good Environmental Status, GES) per le proprie acque marine; della Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE;
- delle Direttive Habitat 92/43/CEE e Uccelli 2009/147/CE, dell’attuazione della politica marittima integrata (PMI) dell’UE; degli impegni internazionali assunti dall’UE nel settore della governance degli oceani;
- del conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile; delle priorità ambientali enunciate nel Green Deal europeo e nella Strategia dell’UE sulla Biodiversità che tra l’altro promuove l’incremento del 30% della copertura delle Aree protette della superficie terrestre e marina della UE ed il ripristino del 30% degli ecosistemi terrestri e marini e delle azioni previste nei PAF (Prioritized Action Framework) per una più efficace pianificazione delle risorse e delle azioni da realizzare per l’attuazione di Rete Natura 2000;
- alle finalità declinate nella “Raccomandazione relativa all’attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa (2002/413/CE)” del 30 maggio 2002 e nel "Protocollo sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere del Mediterraneo (Protocollo GIZC)" del 2009, al fine di promuovere la protezione, la gestione integrata e lo sviluppo sostenibile delle zone costiere del Mediterraneo, secondo un approccio che riguarda la raccolta e l’integrazione dei dati, la partecipazione attiva dei vari attori coinvolti e lo sviluppo di adeguate politiche in spirito collaborativo e di integrazione.